
Design sartoriale
Francesco della Femina, la mediterraneità rivisitata
Una delle realtà indubbiamente più fresche del panorama italiano dell’architettura parla napoletano. E’ Francesco Della Femina, architetto cinquantunenne caprese, uno dei nomi della reconquista italiana nel mondo dell’arte e del design. Affascinato da sempre dalle tipiche architetture isolane fatte dagli uomini per altri uomini, Della Femina è andato ad affermarsi sulla scena in pochi anni attraverso la realizzazione di progetti che sempre più spesso parlano inglese e che raccontano l’attenzione maniacale per ogni dettaglio. In proposito, ha ricordato come “L’architettura caprese, ed in genere l’architettura mediterranea, mi ha da sempre affascinato, un’architettura senza architetti fatta da contadini e pescatori […]: un modo di costruire che mi ha insegnato e continua ad insegnarmi tantissime cose, una sorta di radice arcaica con la quale poter reinventare anche il più attuale dei progetti”.
Se la clientela è ormai internazionale, Francesco Della Femina non ha assolutamente abbandonato quelle che sono le sue radici partenopee e, in controtendenza rispetto alle ‘mode’ che vorrebbero i luoghi del design unico appannaggio del capoluogo meneghino, ha il suo studio nel cuore del centro storico di Napoli, in Via Nilo 34. Spesso hanno definito il suo stile come ‘Mediterraneo’. Ma, come precisa lui stesso, “Si tratta di una Mediterraneità rivisitata, con materiali ed elementi d’arredo a volte anche sofisticati. La mediterraneità dei miei progetti non è mai voluta o ostentata, è una sorta di codice genetico che evidentemente mi appartiene in quanto nato e cresciuto nel bel mezzo del Mediterraneo”. Pietra, legno, ottone, tessuti ricercati e vecchie maioliche settecentesche sembrano dialogare in questo spazio a due passi da Spaccanapoli e condurre gli ospiti e i clienti verso quello che poi è il mondo di Della Femina, affermatosi quasi come nuovo custode di quell’arte sartoriale napoletana declinata in chiave architettonica. Della Femina ha affermato, infatti, che: “Il fatto stesso di concepire ogni progetto come un progetto ‘su misura’ mi garantisce quasi sempre l’opportunità di realizzare qualcosa che sposi in modo totale le aspettative del committente; insomma si tratta di affrontare la progettazione di una casa o di qualsiasi altro spazio in modo ‘sartoriale’, e proprio come un abito, la casa su misura starà a pennello alle esigenze del committente”.
Un concetto di ‘sartorialità’ napoletana che è recentemente confluito anche in uno degli ultimi progetti di Della Femina che guarda caso riguarda proprio una delle aziende simbolo dell’arte sartoriale napoletana: il marchio Kiton e il nuovissimo showroom di Monaco di Baviera. L’obiettivo non era semplice: riuscire a far sì che gli spazzi al numero 7 della Falckenbergstraße riuscissero a condurre per mano il cliente alla ricerca di un abito sartoriale realizzato su misura attraverso un viaggio di oltre 1.100 chilometri a Sud, sino a golfo partenopeo.

Capri chairs
Ecco, quindi, che l’idea di ricreare in Germania l’appartamento del piano nobile di un antico palazzo aristocratico napoletano è arrivata naturale al suo ideatore, ed è poi sfociata in un ambiente unico nel suo genere. Un’in lata di stanze ad immagine degli appartamenti nei palazzi storici ha reso possibile la previsione di un percosso che, di stanza in stanza, attraverso il potente allineamento degli ingressi, conducesse il cliente non solo nella scelta di un abito, bensì nella soddisfazione di un’esperienza plurisensoriale. Grazie alla scelta sapiente della palette cromatica, dei parati geometrici della Cole&Son per i soffitti e di un’attenta operazione di light design realizzata in collaborazione con il Gruppo C14, ciò che Della Femina è riuscito a realizzare è CASA KITON, un luogo, cioè, dove la famiglia Paone committente dell’opera ma, soprattutto, l’esigente clientela del negozio, possa sentirsi a casa e respirare la salsedine di una passeggiata lungo Via Caracciolo sin nella più profonda Baviera.
Autore: Demetrio Baffa Trasci Amalfitani di Crucoli
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